La Curcuma, di cosa si tratta e quali benefici porta
La curcuma è una pianta appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, insieme naturale che conta oltre 90 specie. Le piante appartenenti a questa famiglia sono spesso utilizzate con scopi alimentari e officinali; secondo i dettami della medicina ayurvedica, infatti, la curcuma è dotata di molte proprietà medicinali, al punto da essere utilizzata nel Sud-Est Asiatico come antisettico per tagli, scottature e contusioni, come antitumorale, antidepressivo ed antiossidante, solo per citare alcune delle facoltà officinali che le vengono attribuite.
La spezia più nota fra tutte è la Curcuma longa, indicata anche semplicemente come Curcuma, spesso detta anche “zafferano delle indie”. Il colore giallo acceso della radice, dopo che questa viene polverizzata, viene sovente utilizzato in cucina come colorante alimentare del tutto innocuo, estremamente diffuso in bevande, prodotti caseari, yogurt, biscotti, dolci, cereali, salse, e in molti altri alimenti. La curcumina, ossia il principio attivo che fornisce la tipica colorazione alla radice della curcuma ed all’interno della quale sono presenti le svariate proprietà e caratteristiche positive descritte, è al primo posto per utilizzo come additivo alimentare codificato dall’Unione Europea, con la sigla E100.
Curcuma, curiosità e tradizioni
È opportuno, tuttavia, ricordare anche che le sue applicazioni non si fermano all’ambito culinario: se ne segnala l’uso anche per la colorazione dei tessuti; tuttavia ha il difetto di sbiadire poco dopo l’applicazione. Una piccola curiosità storica: la curcuma fa parte del folklore di alcune regioni dell’India. Una radice appesa al collo della ragazza, infatti, rientra nel rito della promessa matrimoniale fra i due futuri sposi, nel Sud del Paese; mentre nel Bengala, per la cerimonia del gaee holud, durante i preparativi del matrimonio, si utilizza la polvere rossa, o con un pigmento arancione scuro, chiamata sindur, derivata dalla curcuma.
Proprietà e caratteristiche della curcuma
Questa pianta, dal cui rizoma (fusto sotterraneo della pianta, simile ad una radice, con foglie ridotte a squame) giallo si ottiene la polvere di curcuma, è una delle spezie in assoluto più usate nella gastronomia indiana e asiatica in generale. Diffusasi nel corso dei secoli in tutto l’Oriente, ai giorni nostri la troviamo in uso in molti Paesi, per arricchire i piatti delle nostre tavole. Infatti, dopo oltre tremila anni, è passata dall’essere considerata come una spezia sacra ad essere un condimento presente in tutto il mondo. Un altro utilizzo della curcuma lo troviamo, parlando sempre di medicina ayurvedica, nella preparazione di una bevanda, il latte d’oro, di cui ne abbiamo parlato in un altro nostro articolo.
Spesso, essa è la base essenziale di un’altra spezia ormai molto apprezzata anche in Europa, ossia il curry: difatti, la polvere ricavata dalle radici della curcuma, dopo un appropriato trattamento, in modo da non alterare né il suo intenso sapore né il suo caratteristico pigmento giallo ocra, è una componente fondamentale del masala, la versione originale di quello che noi in Occidente definiamo come curry. Oltre alle proprietà più affini alla medicina, la curcuma è nota per essere considerata come un “superfood”, assieme a zenzero e quinoa, ossia un prodotto alimentare che, se consumato in quantità adeguate, può contribuire a migliorare la qualità della propria vita, ovviamente abbinata ad una dieta equilibrata.
La curcuma svolge una funzione detox, ossia contribuisce a disintossicare l’organismo, smaltendo più rapidamente le tossine presenti nel nostro corpo, contribuisce allo sviluppo della flora antibatterica, rinforzando le difese immunitarie e proteggendo le pareti dello stomaco. Si ritiene, inoltre, che svolga una funzione dimagrante, se legata ad una dieta variegata e bilanciata. Per coloro che soffrono di alcune malattie sono consigliati alimenti contenenti curcuma, per via degli effetti positivi sul cuore e sull’abbassamento dei livelli di colesterolo LDL, al fine di evitare di incorrere in ipercolesterolemia; è utile anche nella dieta dei diabetici.
Curcuma, controindicazioni
Queste sono solo alcune delle notevoli potenzialità di questa pianta, il cui olio, particolarmente pregiato, viene considerato come una panacea per molti mali. Tuttavia, è importante ricordare che l’uso della curcuma può essere controindicato in presenza di patologie gravi quali calcoli biliari, calcoli della colecisti, insufficienza epatica ed ulcera gastrica. Inoltre, non è raccomandata in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti, ed è sconsigliata per le donne in gravidanza ed i bambini al di sotto dei due anni.
Come preparare l’olio di curcuma a casa?
La preparazione di questo prodotto è tutt’altro che impossibile! Bastano alcuni semplici ingredienti ed una serie di istruzioni da seguire e sarà possibile ricavare ed utilizzare l’olio di curcuma e godere delle sue straordinarie proprietà. Per ottenere 50 cl. di quest’olio, è sufficiente aggiungere tre cucchiaini di curcuma in polvere a 50 cl. di olio d’oliva: il contenuto va poi inserito in un barattolo di vetro con chiusura ermetica, dopo averlo accuratamente sterilizzato, e mescolato fino a quando i due ingredienti non risultino completamente amalgamati.
In seguito, ricordarsi di lasciar macerare il tutto, agitando vigorosamente il contenitore una volta al giorno. Dopo aver ripetuto quest’operazione per sette giorni, travasare con estrema lentezza il contenuto del barattolo il tutto in una bottiglia di vetro, evitando di far scendere la curcuma che nel frattempo si sarà depositata sul fondo.
L’olio di curcuma: quali sono i suoi benefici?
In seguito all’estrazione della curcumina, tramite distillazione completa in corrente di vapore, dei rizomi, l’olio che se ne ricava può essere definito come essenziale, da un punto di vista botanico, e biochimicamente definito al puro al 100%, visto che non subisce la contaminazione di alcun altro olio, ed integro, visto che la sua produzione non comporta l’aggiunta o la rimozione di alcun elemento presente nel composto. Viene anche soprannominato “olio della giovinezza“, grazie al suo straordinario potere antiossidante: proprio per questo motivo viene utilizzato in Oriente da millenni, ed è a tutt’ora considerato come un prodotto di pregio nelle zone in cui è stato scoperto.
Questo prodotto, in grado di sostituire l’olio d’oliva in molte sue applicazioni, ha catturato l’attenzione degli studiosi proprio perché nei paesi asiatici, in particolare in India, dove il consumo di curcuma è altissimo, il tasso di incidenza delle malattie tumorali è molto bassa: il National Cancer Institute statunitense riporta la curcuma quale sostanza preventiva nel cancro intestinale, grazie alla sua capacità di neutralizzare le sostanze tossiche presenti nei cibi.
Gli studi effettuati si focalizzano sulle proprietà antiossidanti della curcumina, in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare, il che spiega il particolare soprannome di “olio della giovinezza”, a livello metabolico e del fegato.
Degna di attenzione anche la forte azione cicatrizzante della curcumina; in India infatti viene applicato il rizoma di curcuma per curare ferite, scottature, punture d’insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti, considerando il clima e le condizioni avverse cui sovente è costretta a vivere la popolazione che fa parte delle classi sociali inferiori. È possibile, inoltre, amplificare l’effetto della curcumina: quando associato ad un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa, il suo effetto risulta ancora più rapido ed efficace.
In tempi moderni, in Occidente, l’olio di curcuma viene principalmente utilizzato come rimedio naturale antibatterico, antivirale e antimicotico, molto usato nei prodotti cosmetici per la cura di pelle e capelli, in particolare in caso di cuoio capelluto grasso, con forfora e prurito. In tempi recenti, l’olio di curcuma si è affermato come prodotto di bellezza a tutti gli effetti: grazie alla sua azione antibatterica, antimicotica e antivirale riesce ad estirpare funghi e batteri molto resistenti, come il Trichophytosis, lo Staphylococcus aureus e la Listeria monocytogenes, oltre ad essere molto efficace nella cura dell’herpes labiale e delle verruche.
L’olio di curcuma è ottimo per la pelle grassa e acneica, in quanto aiuta a regolare la produzione di sebo e ad eliminare l’infiammazione dei brufoli, consentendo di evitare fastidiosi problemi da un punto estetico e dermatologico. Grazie all’effetto antiossidante della curcuma, quest’olio è ottimo per combattere le rughe, eliminare le smagliature e migliorare l’aspetto della pelle, rinnovandola e rendendola più tonica.
La curcuma ed i suoi derivati non presentano particolari controindicazioni; tuttavia, applicarne troppo sulla pelle può renderla gialla, motivo per il quale è meglio non esagerare. Lo stesso discorso risulta valido per l’uso che influisce sull’interno dell’organismo: sebbene la curcumina contribuisca alla depurazione del fegato, in caso di calcoli biliari è meglio assumerne poca, in quanto potrebbe peggiorare la situazione.