Pesce ragno, noto anche come tracina, si nasconde nei fondali e molto spesso viene calpestato o afferrato dai sub, purtroppo è velenoso. Dopo la puntura del pesce ragno bisogna sapere come procedere ed in intervenire in maniera opportuna. Il pesce ragno insieme a ricci di mare e meduse sono uno dei maggiori pericoli per i bagnanti dei nostri mari.
Pesce ragno o tracina: come identificarlo
Il pesce tracina attratto dalla luce si nasconde nei fondali sabbiosi, da cui emergono solo gli occhi, è lungo ed ha un corpo semi liscio con robuste spine che iniettano un veleno che lui usa per cacciare la notte ma anche per difendersi.
Trattasi di un veleno termolabile, a base di proteine, serotonina e istamina, la puntura causa molto dolore e gonfiore.
Fa parte della famiglia Trachinidae ed diffusa in Mediterraneo, nel Mar Nero, nelle acque Atlantiche europee, sino alla Scozia a nord e alle Canarie a sud, lungo le coste dell’Africa occidentale e nelle acque Cilene. Il pesce ragno o tracina si nasconde sui fondali a pochi metri dalla battigia, ci si punge entrando in acqua a piedi nudi. La puntura viene causata dalla spina dorsale che rilascia il veleno.
Pesce ragno: come curare la puntura
In primis evitiamo rimedi naturali come urina, ghiaccio, sabbia calda ed acqua dolce fredda perché non sono utili. Niente ammoniaca, niente spegnere sigarette sulla puntura. Sono tutte leggende metropolitane e rischiate di andare ad irritare ed infettare la ferita.
Ecco cosa fare se si viene punti dal pesce tracina:
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Non far subentrare il panico perché così il veleno entra molto più rapidamente in circolo e farsi aiutare per uscire dall’acqua perché nuotare può essere difficoltoso. Inizialmente il dolore è dovuto alle sole spine, in seguito aumenterà a causa del veleno. Il suo picco massimo lo si raggiunge in circa 20/30 minuti, il dolore diventa forte ed intenso.
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Immergere subito la parte in acqua calda, possibilmente acqua di mare, tenere il piede per circa 30 minuti. Il calore dell’acqua aiuta a distruggere la sostanza velenosa. In mancanza dell’acqua calda, potete appoggiare il piede sulla sabbia calda, o addirittura sull’asfalto o su un marciapiede di cemento esposto al sole, ma solamente prima di averci appoggiato sopra un fazzoletto od una garza per non infettare la ferita.
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Rivolgersi ai bagnini per farsi dare acqua ossigenata, garza, pinzette sterili e laccio emostatico
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Applicare il laccio emostatico secondo le indicazioni del bagnino onde evitare la diffusione del veleno
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Disinfettare la ferita ed estrarre le spine senza lacerare o ferire la parte
- Assolutamente evitare acqua fredda, ghiaccio e ammoniaca, il dolore aumenta ed il veleno diventa maggiormente aggressivo.
Se le spine sono in profondità recarsi al pronto soccorso. Se compare febbre, nausea e diarrea ugualmente recarsi in pronto soccorso. Andare dal medico per la profilassi antibiotica ed antitetanica, non assumere farmaci senza prescrizione.
Il dolore dura circa un giorno mentre occorre più tempo perché si sgonfi.
In ogni caso, rivolgetevi sempre al bagnino che sa come affrontare il problema e successivamente anche al vostro medico od al pronto soccorso, potrebbe essere necessaria una cura a base di cortisone e un richiamo all’antitetanica in caso di scopertura.
Puntura di tracina o pesce ragno: prevenzione
Per prevenire le punture di tracina si consiglia l’utilizzo di scarpette di gomma o apposite ciabatte da bagno con la suola in gomma. Stesso tipo di prevenzione che occorre tenere per evitare anche le punture di riccio di mare.
