Il kamut è un grano che è di gran moda, perchè ritenuto molto sano e antico. Mi spiace sfatare questo mito, ma non è l’antico grano dei faraoni, si tratta semplicemente di un marchio registrato di proprietà dell’azienda americana Kamut, fondata nel Montana da Bob Quinn. Questo signore è un dottore in patologia vegetale e agricoltore biologico. Kamut è quindi un nome esclusivamente commerciale, di un grano di origine iraniana della regione Khorasan.
Le coltivazioni e la vendita di tale prodotto col nome commerciale di Kamut, sono soggette a ferree regole, soggette a certificazioni e norme dettate dall’azienda statunitense. Questo varietà è stata registrata nel 1990 all’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, col nome ufficiale di QK-77. Veniva venduto come il “grano del faraone Tut”, alle fiere agricole del Montana, per poi diventare la base di molti prodotti considerati salutistici. Le proprietà promesse, saranno tutte vere?
Miti sul Kamut
In realtà solo gli agricoltori che utilizzano uno specifico metodo biologico esclusivamente nelle grandi pianure semi aride del Montana, dell’Alberta e del Saskatchewan, possono utilizzare il nome Kamut. Siamo di fronte ad un’attività promozionale, che punta sulla nostra ricerca quasi ossessiva, di prodotti sani ed antichi. Come ben sappiamo, Gli USA ed il Canada non sono proprio dietro l’angolo. Inoltre potrebbe subire pericolose ibridazioni coi prodotti OGM, largamente impiegati in quel continente.
Un altro mito importante riguarda il glutine. Il Kamut non è adatto ai celiaci, dato che contiene glutine in alte percentuali. Infatti questo grano è uno stretto parente del grano comune.
Non siamo inoltre certi delle proprietà descritte, come una quantità maggiore di sali minerali, in particolare selenio, di proteine e di vitamine. Alcuni affermano che sia maggiormente digeribile rispetto al grano comune.Si dice che questo sia frutto dell’antichità del grano, che come abbiamo già detto, non è vero. Alcuni attribuiscono proprietà antiossidante dato che il contenuto di vitamina E, dovrebbe essere maggiore del 30% rispetto al grano comune.
Non abbiamo però studi validi al riguardo, per cui posso consigliare l’utilizzo di grani italiani, realmente antichi come grano Saragolla, varietà siciliana di grano duro, il grano duro Senatore Cappelli, coltivato nell’entroterra di Puglia e Basilicata, e il grano Verna, tipica del casentino e coltivabile ad alte quote.